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Giovani e media, “la televisione che vorrei…”

Venerdì 21 marzo, a Palatium Vetus in piazza della Libertà si è svolto il convegno Giovani e Media, organizzato dall’Associazione TuAlessandria e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria con il Comitato Media e Minori, presieduto dal professor Maurizio Mensi e il Corecom Piemonte, rappresentato da Bruno Geraci. Un progetto ambizioso, come lo ha definito Maurizio Mensi, che il Comitato Media e Minori esporterà, a seguito della felice esperienza alessandrina, anche su scala nazionale insieme ai Corecom regionali, al Ministero dell’Istruzione, all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e con il supporto della Commissione Parlamentare per l’Infanzia.

Andrea Catizone Folena, del Comitato Media e Minori ed Eurispes, ha tratteggiato una generazione che vive incollata alla tv e al computer… Secondo l’indagine, condotta attraverso la somministrazione di questionari a risposta chiusa, la Tv continua ad avere il primato del più utilizzato tra i media dagli adolescenti intervistati. Quattro ragazzi su dieci sono davanti allo schermo almeno 2 ore al giorno e complessivamente circa il 25% attua una fruizione prolungata. Spetta al computer il compito di insidiare il primato della tv: in questo caso, però, il numero dei fruitori “forti” aumenta. Come pure l’utilizzo di Internet: solo il 7% dei ragazzi non naviga mai, ma la stragrande maggioranza lo utilizza almeno un paio d’ore al giorno.

Gli adolescenti- concorda il pool di esperti intervenuti alla tavola rotonda – sono sempre più rapiti dal rapido alternarsi di scene e arrivano a considerare la realtà “noiosa”. Internet sta, a poco a poco, sottraendo spazio alla lettura, allo sport, al telefono e al cinema, diventando di fatto un’esperienza totalizzante, che fagocita adolescenti e adulti: da quando si ha la possibilità di collegarsi, il 53% dei ragazzi dichiara di guardare meno la televisione, il 32% di parlare meno al telefono e il 34% di andare meno al cinema. E alcuni dati sono preoccupanti: il 48% dei ragazzi legge di meno da quando utilizza la rete, il 21% sta meno all’aria aperta, il 16% parla meno con i genitori e il 9% vede meno i suoi amici, preferendo coltivare amicizie virtuali

Un’enfasi dei media e della cross-medialità, ma anche un’approfondita analisi, in anteprima, dei risultati della ricerca “La televisione che vorrei”, promossa dal Comitato Media e Minori in collaborazione con l’Ufficio Scolastico provinciale di Alessandria al fine di arginare le criticità attuali e, se possibile, riassettare la programmazione per proporne una più responsabile e normata. I cambiamenti della società sembrano costituire fonte di confusione e di paura per i genitori, che non sempre dispongono di strumenti idonei al dialogo educativo. I genitori ammettono, infatti, di sentirsi affaticati per le difficoltà che l’esercizio della funzione educativa comporta in una società che è sempre più tecnologica, frenetica e in rapida evoluzione… La gran parte di loro ritiene che essere genitore oggi sia più arduo che in passato, non solo perché la società contemporanea presenta più insidie, ma anche perché le figure genitoriali di oggi lamentano una perdita di autorità.

Dal convegno è scaturita una televisone profondamente nuova. Ai suoi albori c’era un unico canale che trasmetteva in bianco e nero; il monopolio dell’informazione e dell’intrattenimento non aveva concorrenti, il che significava poter mandare in onda anche dibattiti noiosi senza doversi preoccupare degli indici di ascolto. Obiettivo dominante dei programmatori odierni è occupare una fascia oraria con programmi-contenitore a flusso continuo. Questo per contrastare le televisioni private, sempre più nutrite ed equipaggiate. Oggi, in primo luogo, si è modificato l’ascolto televisivo da parte dei giovani a livello orario, e per la più vasta diversificazione dell’offerta (free tv, pay tv…) e per le piattaforme di nuova generazione (digitale terrestre, tv satellitare, web tv…).

Inoltre molti contenuti televisivi sono già “on demand”, permettendo una netta autogestione dei programmi, non più visti come contenitori, ma con una maggiore consapevolezza. Se prima la socialità della televisione era possibile solo in forza della fruizione passiva del pubblico, oggi quest’ultimo può decidere di fruire attivamente del mezzo televisivo, mettendosi in comunicazione e/o scambiando opinioni, critiche sui programmi in tempo reale…
Per quanto concerne l’universo televisivo esaminato, dal palinsesto fiabesco degli Anni Sessanta si è passati all’esplosione di cartoni americani e giapponesi… Se i programmi della “tv bambina” del passato furono “Le avventure di Lessie”, “Rin Tin Tin”, “Zorro”, “Lo Zecchino d’Oro”, fiabe interpretate da pupazzi come Topo Gigio, anche oggi più svariate trasmissioni informative e didattiche perseguono quell’obiettivo di educare, divertendo. Tuttavia l’odierno spettatore, bambino o teen-ager, deve fare i conti con un’apoteosi pubblicitaria tale da smorzare quell’afflato pedagogico che consentiva di elaborare un discorso educativo in precedenza. Il Comitato Media e Minori ragionerà anche su questo aspetto.

Le emittenti, interpellando i giovani, potranno orientare le loro lineup senza filtri, consentendo al Comitato di disporre dei dati richiesti dalla propria attività di vigilanza, ma anche di florido aggiornamento. Un intervento, quello alessandrino, che porta a riflessioni importanti: il Comitato si propone, infatti, l’obiettivo di sviluppare un’efficace azione educativa al corretto uso dei media in forza di una maggior sensibilizzazione. Mission di quest’ultima coinvolgere la famiglia, la scuola, le istituzioni, le associazioni di utenti, le imprese e gli operatori della comunicazione.

Al convegno “Giovani e Media”, erano presenti alcuni allievi degli istituti scolastici alessandrini (“Vivaldi”, “Carducci” e “Galilei”) coinvolti nel sondaggio e gli speaker di CorriereAl, che da qualche mese dedicano un’attenzione particolare ai ragazzi di Alessandria, attraverso il lodevole progetto “AlGiovani”, convinti che qualsiasi progetto per l’Alessandria del futuro debba far leva sui giovani, gli adulti di domani.

Mara Ferrari, Redazione Giovani del Comune di Alessandria

Il tuo lavoro! Metodi per trovarlo

Davide Marino, giovane autore del libro ‘Il tuo lavoro! Metodi per trovarlo’, ha incontrato i ragazzi dell’ultimo anno del liceo sociale “Saluzzo – Plana” e dell’Enaip per ragionare di lavoro oggi. Come si cerca lavoro? “E’ come fare un viaggio…”

Un giovedì mattina dedicato alla ricerca del lavoro. Nella sala Bobbio della Biblioteca Civica, alcune classi dell’ultimo anno del liceo sociale ‘Saluzzo – Plana’ e del c.f.p. Enaip, hanno incontrato Davide Marino, giovane autore del libro ‘Il tuo lavoro! Metodi per trovarlo’, consulente e formatore da diversi anni e scrittore emergente nella letteratura dedicata al settore dell’orientamento.
Durante l’incontro, Marino ha dato alcuni consigli su come cercare lavoro e su come affrontare la ricerca nella maniera più efficace possibile.
Attraverso un continuo confronto, l’autore ha risposto alle domande dei ragazzi e ha cercato di dare informazioni sul mercato del lavoro e sull’approccio alla ricerca.

Cercare lavoro – scrive Davide Marino nel suo libro – è un lavoro, quindi occorre scoprire come svolgerlo al meglio”.
Quando si inizia a cercare lavoro la cosa fondamentale è l’approccio: “Cercare lavoro è come fare un viaggio: bisogna fare l’elenco delle cose da portare via e dei soldi. Quando si parte, poi, bisogna mettere in valigia la metà delle cose scritte in elenco e il doppio dei soldi segnati. Questo significa che il mercato del lavoro va sondato da chi effettua la ricerca” – ha spiegato Marino.
Quando non si trova una occupazione molto spesso si crea una situazione di sfiducia nei confronti del mercato e verso noi stessi.

La carta vincente è quella di fare una ricerca con metodo conoscendo tutti i canali: non solo le agenzie di lavoro e gli annunci sui giornali..
Ci sono vari modi per approcciarsi al mercato di lavoro. Negli ultimi anni la ricerca viene effettuata soprattutto attraverso internet e le agenzie per lavoro. Troppo spesso, chi cerca lavoro attraverso le agenzie ha un approccio molto superficiale: inserisce il curriculum sul sito e aspetta che qualche azienda lo contatti. “Questo non è il modo migliore per trovare un impiego – afferma Davide. Una volta inserito il curriculum bisogna fare una ricerca del lavoro basata sulle nostre competenze e su cosa vogliamo fare. Una volta trovato l’annuncio che ci interessa, fare una telefonata all’azienda e informarsi su di essa non costa nulla”.

Tra i canali più efficaci c’è il passaparola. Il passaparola è il mezzo attraverso il quale gli americani trovano più occupazioni.  Circa il 70%, 80% di essi, infatti, ha trovato lavoro attraverso il passaparola. Nelle università statunitensi viene anche insegnato “il metodo passaparola”: imparare a parlare di sé sul territorio è la prima tappa fondamentale, ad esempio, per affrontare un colloquio di lavoro.
In questo senso i social network vengono molto in aiuto. Facebook, twitter e linkedin sono strumenti per fare un buon passaparola.
La ricerca, oggi, si deve fare in tanti modi perché, molto spesso, non si cerca dove c’è più lavoro, ma dove è più comodo.
Imparare a parlare di sé, quindi, diventa fondamentale. Chi seleziona ai colloqui deve essere rassicurato perché investe denaro e deve essere certo della credibilità del candidato.
Il canale forte, perciò, nella ricerca del lavoro, sono i ricercatori stessi: fare rete, scambiare informazioni, anche attraverso i social network, facilita la ricerca.
“Se non si sa cosa si vuole fare nella vita come faccio a capire cosa cercare”? – chiede Elisa, studentessa di 18 anni.
“Bisogna imparare a dialogare con gli altri, con gli amici – risponde Marino. Occorre capire cosa gli altri vedono in noi perché, a volte, noi pensiamo di avere alcune conoscenze ma, in realtà, gli altri riescono a vedere meglio le nostre caratteristiche migliori”.
Bisogna perciò valutare con tranquillità i nostri punti di debolezza e di forza, darsi delle alternative nella ricerca, non isolarsi e fare rete.
La comunicazione e, soprattutto, comunicare noi stessi e definire con certezza ciò che si vuole fare.
Davide Marino, a fine incontro ha dato anche alcuni consigli su come fare una ricerca efficace attraverso internet: “I siti migliori per cercare lavoro o, comunque, orientarsi nel mercato sono Indeed, Infojobs e Impiego24. Poi, se si vuole fare una simulazione di colloquio di lavoro andate su http://collegamentoneutro.it/, un avatar vi guiderà all’interno di una azienda e vi consiglierà come affrontare nei migliori dei modi un colloquio di lavoro.
Il consiglio, però, è quello di non fare la ricerca da soli, appoggiatevi all’Informagiovani o ad altre strutture che possano orientarvi nel modo più efficace possibile”.
L’incontro con lo scrittore Davide Marino rientra negli ‘Informabook’, incontri con autori locali per stimolare alla lettura i giovani organizzati dall’Informagiovani di Alessandria.

15/03/2014
Eleonora Scafaro – Redazione Giovani del Comune di Alessandria

 

 

Lunch Break in English

L’Assessorato alle Politiche per i Giovani del Comune di Alessandria, in collaborazione con l’Informagiovani, gestito dall’azienda speciale multiservizi Costruire Insieme, propongono “Lunch Break in English”, innovativo corso di Inglese per il lavoro nella pausa pranzo.

Molte persone ogni giorno si muovono in Europa e nel mondo per viaggiare, studiare o semplicemente per fare “un’esperienza” e una delle destinazioni più richieste è rappresentata dai Paesi dell’area anglofona, per esempio Regno Unito, Irlanda, Australia e Canada.

Inoltre, vi sono persone che non si sono mai spostate dal proprio Paese d’origine e che, in questo periodo di crisi, vedono nelle realtà di questi Paesi un’occasione per pensare o ripensare a un nuovo percorso professionale e di vita.

Ma come si attua la ricerca del lavoro nei Paesi anglofoni? Quali sono le strategie e le modalità di candidatura più adatte? A queste domande vuole fornire una risposta il corso “Lunch Break in English”.

L’insegnante madrelingua Jane Metcalfe, laureata in Management presso l’Università di Griffith, accompagnerà i partecipanti nell’apprendimento delle più efficaci tecniche comunicative e di ricerca del lavoro, illustrando il mercato delle realtà professionali, lavorando sulla costruzione del Curriculum Vitae, concludendo con il colloquio. Inoltre, il percorso professionale dell’insegnante, svolto inizialmente nell’ambito del settore delle Risorse Umane in Australia e successivamente come Team Manager in Canada, rappresenta un valore aggiunto all’iniziativa dando la possibilità al gruppo di mettersi in gioco e partecipare a simulazioni di colloquio.

Il tutto ovviamente in inglese! Pertanto è richiesto un livello base di conoscenza della lingua.

Infine, l’innovativa formula di svolgimento nella pausa pranzo è pensata per chi, nell’arco della giornata è impegnato in un’attività lavorativa o di studio, offrendo la possibilità di pranzare, nella sede di svolgimento del corso, ad un prezzo convenzionato.

Il corso si svolgerà presso l’Informagiovani di Alessandria, piazza Vittorio veneto 1, a partire dal 27 marzo nelle giornate di martedì dalle ore 12:45 alle ore 13:45 e il giovedì dalle ore 13:00 alle 14:00. Il costo totale è di 60 Euro.

Per maggiori informazioni e iscrizioni è possibile contattare gli operatori dell’informagiovani al numero verde 800 116667 oppure scrivere all’indirizzo email informagiovani@aspal.it

Mara Ferrari, Redazione Giovani del Comune di Alessandria

In biblioteca anche giovani cinefili

Giovedì 27 febbraio, alle ore 17, presso la sala Bobbio della Biblioteca Civica, il gruppo di lettura è diventato anche cinefilo. La professoressa Fulvia Maldini ha riunito, come ogni mese, il gruppo di lettori per condividere, in un’atmosfera gioviale, pareri e opinioni su autori e libri. Il mese di febbraio ha avuto, come ambiziosa mission, quella di commentare e motivare la scelta di trasposizioni cinematografiche tratte da libri di successo. Un’occasione per avvicinare incalliti cinefili al tradizionale appuntamento in biblioteca.

Il primo ragazzo intervenuto al dibattito, Marco Castelletti (’83), ha commentato il libro “Il cacciatore di androidi”, un romanzo di fantascienza, scritto da Philip K. Dick nel 1968 e da cui è stato tratto il film “Blade Runner” (1982), di Ridley Scott. Una curiosità: in Italia il libro è stato pubblicato con tre differenti titoli, a seconda dell’anno di uscita. Intitolato all’inizio “Il cacciatore di androidi”, è stato in seguito ribattezzato  con lo stesso titolo del film, “Blade Runner”, per poi essere ritradotto e ripubblicato con il titolo, più aderente all’originale, “Ma gli androidi sognano pecore elettriche ?”. Infarcito di tematiche filosofiche ancora tremendamente attuali e irrisolte (cos’è reale e cosa non lo è, cosa è umano e cosa no, le droghe, le difficili relazioni fra umani e robot, i simulacri…), il film è risultato molto all’avanguardia per l’epoca, almeno sul versante effetti speciali. I più moderni Avatar hanno, allora, molto da invidiare a “Blade Runner”? Il dibattito è ancora aperto!

La seconda ragazza, Roberta Taverna (’88), si è cimentata nella (ri)scoperta di “Mary Poppins”, un libro che, a suo dire, è al giorno d’oggi un po’ “nel dimenticatoio”, ma che dovrebbe essere letto dalle attuali generazioni di bambini e adolescenti. “Come mai-si chiede, quasi senza retorica-il film è noto a tutti, ma i relativi libri scarseggiano o sono addirittura fuori catalogo ?”. Il romanzo, scritto da Pamela L.Travers, è considerato un classico intramontabile ed è il soggetto per il film (e musical) “Mary Poppins”. Si tratta, tuttavia, di una vera e propria saga, anche florida, a giudicare dal numero di volumi sulla perfetta bambinaia che, generando un nome comune, è diventata un mito. Essere una mary poppins significa essere, al tempo stesso, irriverente e seria, insomma la tata per eccellenza.

Alcuni libri che costellano la galassia “Mary Poppins”: “Mary Poppins ritorna” (1935), “Mary Poppins apre la porta” (1943), “Mary Poppins nel parco” (1952), “Mary Poppins dalla A alla Z” (1962), “Mary Poppins in cucina” (1975), “Mary Poppins in via dei Ciliegi” (1982), “Mary Poppins e i vicini di casa”… Alla fine Roberta annuncia l’imminente esordio cinematografico di “Saving Mr. Banks”, un film celebrativo per festeggiare gli 80 anni della baby sitter più famosa al mondo e il mezzo secolo dall’omonimo film (1964), interpretato da un’impeccabile Julie Andrews. Prepariamoci, quindi, a comprare, con due penny, carta e spago per l’aquilone…

Un altro film oggetto di dibattito è stato “The Wizard of Oz” (1939), interpretato da Judy Garland nelle vesti di Dorothy e dalla brillante continuazione, targata Disney, “Return to OZ” (“Nel fantastico mondo di Oz”, 1985) in cui è la piccola Fairuza Balk a indossare le celebri scarpette di rubino. Sono stati volontariamente inseriti dei collegamenti con il film del ’39. Decisamente più tetro e poco musical, il film disneyano, uscito a metà anni Ottanta è, nel complesso, più fedele ai libri di Baum che, come per “Mary Poppins”, innescò un effetto a cascata, arrivando a una dozzina di libri su Oz. In “Return to OZ “, Dorothy    ha nove anni, come nei libri: invece Judy Garland ne aveva sedici quando la impersonò. Il film è pure disseminato di situazioni inquietanti e scene di violenza: anche Baum, del resto, tinge spesso di tragico il libro, facendo sfiorare la morte a vari personaggi, come al leone codardo nel campo dei papaveri velenosi…

Il Gruppo di Lettura si è rivelato anche una proficua sinergia fra giovani redattori: infatti la “Redazione Giovani” dell’Informagiovani ha trovato, in Marco e Roberta, un fertile terreno di collaborazione.  Essendo entrambi appassionati di giornalismo, potranno suggerire, in futuro, nuove idee e  curiose tematiche d’interesse giovanile a Lucio, Elia, Francesca, Eleonora e alla sottoscritta. Per collaborare con la Redazione Giovani del Comune di Alessandria scrivere all’indirizzo redazionegiovanialessandria@gmail.com.

Mara Ferrari, Redazione Giovani del Comune di Alessandria

“Marzo Donna 2014” – Un’agenda ricca di iniziative

Giovedì 20 febbraio alle ore 11,30, presso la Sala Bobbio della Biblioteca Civica, l’Assessore alle Politiche di Genere, Maria Teresa Gotta e la Presidente della Consulta Comunale per le Pari Opportunità, Marzia Maso, hanno illustrato il fitto calendario relativo alla rassegna “Marzo Donna 2014”. Si preannuncia davvero un mese tutto al femminile, grazie a iniziative ben strutturate, fra cui occasioni di incontro, di riflessione e momenti più frivoli. Il comune denominatore dell’imminente edizione di Marzo Donna è l’intenzione di ricordare le importanti conquiste messe a punto dalle donne a favore della collettività.

“La missione della rassegna è pure quella- ha affermato l’Assessore Maria Teresa Gotta- di promuovere l’incontro per riflettere e migliorarci insieme, in quelle numerose realtà ancora perfettibili”. Il 1° marzo p.v. aprirà la rassegna la Santa Messa, celebrata da S.E. Monsignor Guido Gallese, Vescovo della Diocesi di Alessandria. A seguire, nei giorni successivi, saranno organizzate proiezioni di film, conferenze e dibattiti sul ruolo della donna, impegnata in diversi contesti: sociale, culturale, sportivo, musicale, lavorativo…

In particolare il 6 marzo è previsto l’evento “Happy Hour Impresa Donna”: workshop dedicato alle  giovani imprenditrici in campo turistico,commerciale e dei servizi presso la Sede Ascom, in via Modena 29.

La rassegna entrerà nel vivo in prossimità dell’8 marzo, attraverso momenti d’intrattenimento teatrale, spettacoli musicali, sfilate a scopo benefico o momenti culturali d’incontro con autrici del territorio. “Non solo l’otto marzo, ma per un mese intero- ha confermato la Presidente della Consulta Comunale per le Pari Opportunità, Marzia Maso- il focus dell’attenzione verterà su quelle tematiche che ruotano attorno alle politiche di pari opportunità fra donne e uomini”. Il 25 marzo, ad esempio, prenderà parte attiva alla rassegna la Biblioteca Civica “F.Calvo” nell’ambito del progetto “Voci di donne”, letture di autrici classiche contemporanee.

Il programma dettagliato del calendario di “Marzo Donna 2014” è disponibile sul sito del Comune, “www.comune.alessandria.it” o sulla nuova pagina Facebook, da pochi giorni attivata, “Pari Opportunità Alessandria”, a testimonianza di un impegno costante e crescente delle Istituzioni al fine di veicolare e promuovere in modo capillare le varie iniziative promosse dall’Assessorato. Impegno, confronto, dialogo e condivisione del valore delle donne (e non solo): ogni anno la rassegna si interfaccia con realtà associative e collaboratori sempre molto motivati ed entusiasti.

Questa sinergica atmosfera sarà ancora più tangibile dal momento che, per tutto marzo, le vetrine delle attività commerciali, su invito di Confesercenti, si tingeranno di rosa. La conferenza stampa si è conclusa con un ringraziamento rivolto a tutte le cittadine e i cittadini che saranno presenti alle numerose iniziative e con un caloroso augurio di “Buon Marzo Donna”.

Mara Ferrari – Redazione Giovani del Comune di Alessandria

Studenti in Biblioteca. Il progetto del Liceo Giovanni Plana

I ragazzi del Liceo Classico Plana partecipano al progetto dell’Assessorato ai Beni Culturali, che li vede impegnati come volontari nella Biblioteca Civica “F. Calvo”. I 18 studenti coinvolti, affiancati e formati dal personale della Biblioteca, portano il proprio contributo per la realizzazione dei diversi servizi.

Si va dai servizi al pubblico, l’assistenza per la ricerca e consultazione di volumi o la procedura per il prestito, alla conservazione del materiale, mediante il controllo dei volumi e la riproduzione di copie digitali, a iniziative di promozione del servizio e della lettura, come le letture per i bambini o lo sviluppo di profili social.

Per l’Assessore Vittoria Oneto, che ha presentato il progetto nella sala storica della Biblioteca,  la collaborazione tra le scuole e la Biblioteca è necessaria per comprendere al meglio l’esigenze dei giovani e modificare il servizio in risposta a questi bisogni. Serve anche capire come le nuove tecnologie non rappresentino, nonostante l’enorme potenziale, l’unico strumento d’informazione, ricerca o fruizione culturale.

Per il dirigente scolastico Domenico Picchio il progetto ha il grande merito di incentivare la formazione extracurriculare, fondamentale per la crescita personale dei ragazzi. La direttrice della Biblioteca Patrizia Bigi è da parte sua soddisfatta di un’iniziativa che riesce a coinvolgere i giovani in una fascia d’età compresa tra i 15 e i 18 anni. Un modo per far conoscere la Biblioteca e promuovere le sue attività. Sottolinea inoltre come l’apporto dei volontari, di tutte le età, sia un elemento fondamentale per la realizzazione di molte iniziative.

Tra i ragazzi che hanno preso parte al progetto ci sono Matteo Zaccaro ed Elena Carpaneto, studenti del terzo anno. Elena descrive il progetto come un’esperienza piacevole e costruttiva che consiglia. “Collaborando – dice la ragazza- ho potuto comprendere, ad esempio, le dinamiche tecniche della catalogazione. Molto utili per l’apprendimento di un sistema complesso di lavoro”.

Matteo mette in risalto l’aspetto umano dell’esperienza. Come la collaborazione con professionisti che svolgono un grande compito organizzativo possa essere stimolante. “Si può comprendere poi come i sistemi informatici – spiega lo studente- integrino i sistemi tradizionali per migliorare il servizio”. Proprio Matteo, come conferma l’impiegata Ilaria Ercole, ha contribuito alla realizzazione del profilo Facebook della Bilbioteca, prima non presente sul famoso social.

La presentazione ha preceduto “Favole in libertà”, una lettura da parte dei volontari del Liceo di favole rivolte ai bambini.

20/02/2014

Elia Lavelli- Redazione Giovani del Comune di Allessandria

Dall’Informagiovani percorsi informativi e di orientamento

Work in progress e A regola d’arte, i due progetti rivolti ai giovani che hanno favorito la creazione di percorsi informativi e di orientamento. I tirocinanti hanno avuto la possibilità di implementare il proprio bagaglio professionale creando anche una rete di conoscenze utile per un futuro lavorativo

Work in progress e A regola d’arte, due progetti rivolti ai giovani che, attraverso l’Informagiovani di Alessandria, hanno favorito la creazione di percorsi informativi e di orientamento. Martedì mattina, presso la sala Bobbio della Biblioteca Civica Francesca Calvo, l’assessore alle Politiche attive del lavoro Mauro Cattaneo, insieme alla responsabile del Servizio Giovani e le operatrici dell’Informagiovani nonché alcuni partner dei progetti, hanno illustrato il bilancio finale delle iniziative. Nel corso del 2013, all’interno dei progetti è stato possibile organizzare diverse attività, come gli Informacaffè, incontri attraverso i quali i partecipanti hanno potuto confrontarsi con rappresentanti del mondo dell’edilizia, dell’artigianato, della ristorazione e del settore socio educativo.

Anche quest’anno è stato realizzato il Tral, tecniche di ricerca attiva del lavoro, percorso attraverso il quale gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori e delle agenzie formative, hanno potuto “toccare con mano” il mondo del lavoro facendo esperienze di colloquio simulato, utilizzando audiovisivi e altre tecniche di colloquio orientativo. A conclusione del Tral, grazie alla collaborazione del Centro per l’impiego, è stato possibile attivare sette tirocini formativi retribuiti presso altrettante realtà produttive alessandrine individuate dai partecipanti stessi. I tirocinanti, tutti entusiasti per l’esperienza fatta, hanno avuto la possibilità di implementare il proprio bagaglio professionale, creando anche una rete di conoscenze utile per un futuro lavorativo: “è un’esperienza che rifarei sicuramente – ha detto Stefano, tirocinante presso azienda Rear che insieme all’azienda G&J operano nel settore abbigliamento a palazzo Melchionni – Mi sono sentito a casa. Ho fatto principalmente il magazziniere e sono certo che questo tirocinio si rivelerà molto utile per il mio futuro”.

I restanti tirocini si sono svolti nei settori della ristorazione presso i ristoranti Da Diego, Cantina Fredda e Cooperativa Sociale Coompany; nei settori comunicazione e cultura presso Radiogold e associazione Cultura e Sviluppo. “È evidente, dalle esperienze fatte dai tirocinanti e dai partecipanti, che queste iniziative sono state positive – ha affermato l’assessore Cattaneo. L’amministrazione comunale si impegnerà a proseguire in questo senso. È importante fare squadra. È possibile superare la crisi, non solo della nostra città ma di tutto il paese, attraverso la collaborazione, facendo rete. Questi due progetti rappresentano un esempio di collaborazione tra i diversi enti che hanno fatto rete per raggiungere un obiettivo comune”.

5/02/2014

Eleonora Scafaro – Redazione Giovani del Comune di Alessandria

Il fumetto diventa reporter

Lunedì 20 gennaio, alle ore 16:30, presso i locali della sala Bobbio della Biblioteca Civica, nell’ambito del progetto “I PIU’ FRAGILI TRA I PIU’ DEBOLI”, promosso dall’Associazione Culturale APS “Amici ed ex Allievi del L.S.Galileo Galilei di Alessandria”, è stato illustrato un autorevole esempio di graphic journalism italiano, ossia di reportage a fumetti. Una nuova (almeno per l’Italia), affascinante dimensione per le strisce: raccontare episodi cruenti di cronaca attraverso blocco e matita. Testimonianze vivide di momenti storici sanguinosi, quasi istantanee a fumetti, in cui si legge la tipica curiosità per i dettagli del reporter in terra straniera.

La matita sottolinea ed enfatizza quell’occhio critico mescolando annotazioni, osservazioni turistiche e fatti di cronaca. Si tratta di una tecnica precisa, il graphic journalism: un efficace modo di raccontare la cronaca ai giovani. Essendo il fumetto un’arte popolare, arriva a tutti e proprio tutti sono potenziali lettori. Negli ultimi tempi, si sta iniziando ad attribuire sempre più rilevanza al fumetto, anche negli ambienti culturali, essendo nobilitato anche da figure prestigiose quali Umberto Eco. Anche la visibilità sta aumentando: ormai in tutte le librerie c’è un settore dedicato ai fumetti. Considerando la sua vasta diffusione, il fumetto diviene un incredibile mezzo di comunicazione per esprimere contenuti forti.

Tenendo conto che la sua diffusione in fasce d’età molto giovani, il fumetto detiene sicuramente un ruolo nella formazione ed educazione dei ragazzi non più ludico-umoristica, ma anche impegnata. Il digitale, i mezzi tecnologici, rendono più fruibile il fumetto, ne velocizzano la trasmissione e offrono la possibilità di lavorare da casa con editori anche all’estero.

L’intervento che Giuseppe Galeani e Paola Cannatella hanno condotto si intitola “I bambini del Ruanda attraverso gli occhi di Maria Grazia Cutuli”. Il rimando va ai bambini Hutu che parteciparono all’orgia di sangue scatenata in Ruanda dagli estremisti Hutu che, dal 7 aprile ai primi di luglio 1994, massacrarono circa 800.000 Tutsi e Hutu moderati, a colpi di armi da fuoco, machete e bastoni chiodati. E’ stato spiegato in che modo una reporter di guerra abbia trattato un argomento così delicato e come i due autori di “Dove la terra brucia” (Rizzoli Lizard 2011-Corriere della Sera, 2013), un libro di giornalismo a fumetti, abbiamo tradotto in fumetti i reportage di Maria Grazie Cutuli.

Si sono resi necessari un accurato studio e un’attenta consultazione delle fonti a disposizione: gli articoli,  le foto, i diari, i racconti di chi aveva conosciuto Maria Grazia Cutuli. Quest’ultima morì il 19 novembre 2001, vittima di un attentato sulla strada che conduce a Kabul. Scomparve così una delle voci più appassionate dell’informazione italiana, emblema di quel giornalismo che penetra nella notizia, vivendo con emotiva complicità le tragedie umane. “Dove la terra brucia” racconta sia la reporter, sia la donna Maria Grazia, dando nuova vita alle sue stesse parole, quelle apparse negli articoli che l’hanno resa celebre, ma anche quelle conservate nei suoi diari più intimi.

Giuseppe Galeani (Catania, 1976), insegnante di lettere per la scuola secondaria ha esordito, come ideatore   e co-sceneggiatore di storie a fumetti, proprio con “Maria Grazia Cutuli. Dove la terra brucia”.   Paola Cannatella (Catania, 1979), laureata in economia e autrice di fumetti, lavora come grafica per impaginazione e lettering di fumetti. Organizza stimolanti corsi di fumetto coinvolgendo i più giovani, nell’intento di trasmettere loro l’amore per un’arte che, grazie alle sue nuove dimensioni, implementerà inediti sbocchi lavorativi.

Mara Ferrari – Redazione Giovani del Comune di Alessandria

Al via la quinta edizione del corso di giornalismo organizzato dalla Provincia

Alessandria – Mercoledì 15 gennaio, a Palazzo Ghilini, alle ore 11,30, è stata presentata la quinta edizione dell’atteso corso di giornalismo promosso dalla Provincia di Alessandria-Assessorato alle politiche giovanili. Il corso si rivolge, in particolare, ai giovani del territorio alessandrino, incentivandone la partecipazione attiva. Anche quest’anno potranno iscriversi gli studenti degli istituti superiori, dell’università e i giovani fra i 18 e i 35 anni. I relatori saranno Mimma Caligaris, giornalista, responsabile della redazione sportiva de “Il Piccolo” e Piero Valesio, giornalista professionista, redattore di “Tuttosport”, blogger de “Il fatto quotidiano”, scrittore. Alla fine del corso, la cui partecipazione è gratuita, i ragazzi riceveranno un attestato di partecipazione firmato dagli insegnanti.

“Attraverso un costante impegno nell’informazione, si potenziano le comunità locali” ha esordito l’assessore alle Politiche Giovanili e allo Sport, Raffaele Breglia, aggiungendo che anche il nuovo corso di giornalismo prevede molti laboratori pratici e vedrà gli studenti impegnati a realizzare articoli, servizi, reportage. Il materiale didattico necessario verrà fornito dall’ente organizzatore. L’Assessore ha poi ribadito l’importanza di dare continuità a un progetto da anni seguito e apprezzato da molti studenti del territorio. Oltre a ciò, la Provincia dimostra di mantenere un impegno importante, soprattutto dal punto di vista della formazione e dell’orientamento rivolto ai giovani.

Sarà possibile effettuare le iscrizioni tramite un’apposita modulistica pubblicata sul sito della Provincia di Alessandria. Il corso di giornalismo, il cui calendario sarà a breve comunicato (info: ezio.balostro@provincia.alessandria.it), è anche rivolto a tutti coloro che sono interessati alla comunicazione. Le precedenti edizioni hanno suscitato grande attenzione da parte di moltissimi ragazzi che, in seguito a tale esperienza produttiva, hanno anche fatto breccia nel mercato del lavoro.

“Nel mondo odierno, che pullula d’informazione, c’è da chiedersi, se sia ancora importante fare lo scoop o se risulti preferibile concentrarsi sulla qualità dell’informazione proposta. Mass media e giornalisti sono fondamentali in quanto moltiplicatori di notizie e di utili riflessioni. I temi che verranno affrontati durante la quinta edizione del corso vertono sulle trasformazioni delle tecniche comunicative e le modifiche del giornalismo, sulla consapevolezza di vivere in un sistema in cui impera la globalizzazione e sul crescente ruolo dell’informazione digitale” ha spiegato Mimma Caligaris, considerando come il giornalismo on-line stia rapidamente diffondendosi, interagendo con i social network… Ormai Twitter è la nuova fonte dei giornalisti e tutti i “civili” sono su Facebook !

I cinque incontri si svolgeranno presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, ogni martedì pomeriggio, dalle 15 alle 17,30. I relatori, Mimma Caligaris e Piero Valesio, come nelle edizioni precedenti, illustreranno ai ragazzi il mestiere del giornalista, in modo coinvolgente e al passo con i tempi. Infatti già il format dell’edizione 2013 aveva contemplato accattivanti ‘invention test’, fornendo agli studenti indizi e vario materiale da cui ricavare un servizio o un articolo, in perfetto stile “game show”. Anche i partecipanti dell’edizione targata 2014 saranno sottoposti a “pressure test” e potranno concorrere a un premio finale molto importante e ambito: uno stage in una redazione. Un’ottima palestra per cominciare e una ghiotta opportunità per assaggiare una professione e capire se e come interpretarla.

Mara Ferrari – Redazione Giovani del Comune di Alessandria

“Affari di famiglia”: ultimo appuntamento del progetto “Work in progress”

Giovedì 19 dicembre si è svolto, presso la Sala Bobbio della Biblioteca, l’incontro “Affari di famiglia”, promosso dall’Informagiovani del Comune di Alessandria, a chiusura del ciclo “Work in progress”. L’iniziativa ha avuto lo scopo di presentare, agli studenti intervenuti, la figura professionale del mediatore familiare, attraverso la partecipazione della Dott.ssa Daniela Fedrigo del Cissaca e del Dott. Cristiano Reposo del Centro Umanistico Alessandria. Come incipit dell’evento, è stata proiettata una scena saliente del film “Kramer contro Kramer” che, a distanza di ormai trent’anni, resta di spiccata attualità.

In effetti le statistiche attestano in forte espansione i casi di separazione: sempre più famiglie si trovano a ridefinire i propri confini. Come al piccolo protagonista della celebre pellicola, ai figli di genitori separati capita di perdere le sicurezze derivanti da una solida base coniugale. A riorganizzare gli spazi in maniera efficace e obiettiva, interviene il mediatore familiare.
Il percorso di mediazione familiare consiste in una serie di incontri, in un ambiente neutro e riservato, durante i quali le parti in conflitto, con l’aiuto di un mediatore imparziale ed esperto, possono confrontarsi per trovare soluzioni condivise. La Dott.ssa Daniela Fedrigo del Cissaca ha anche spiegato cosa si intende per “Gruppo di parola”: uno spazio, di solito accogliente e colorato, per lo scambio tra bambini i cui genitori sono separati o in fase di separazione. Il gruppo di parola costituisce una risorsa lodevole e innovativa per tutti i figli che si trovano a dover affrontare un passaggio così difficile e turbolento.

E’ importante, per il benessere dei ragazzi, offrire loro un luogo fisico in cui escogitare, con il supporto di un mediatore o più d’uno, una nuova geografia familiare in cui possano ritrovare la serenità.
Il Dott. Cristiano Reposo del Centro Umanistico Alessandria ha illustrato come superare il conflitto, parola che, già di per sé, contiene una sfumatura negativa: consiglia, allora, di sostituirla con il termine “confronto”. Ovviamente le soluzioni costruttive vanno modulate a seconda dei singoli casi: pertanto, come avviene in altri campi, non si possono fornire ricette “tout court”. Anche l’ambito formativo del mediatore familiare presenta variegate soluzioni “modulabili”. Non è eventualità remota una pregressa preparazione sia nelle scienze giuridiche che in quelle psico-sociali. Inoltre un bagaglio di competenze comunicative, relazionali, affettive e di rilassamento offre ulteriori abilità per svolgere, con efficacia, l’attività di counseling e mediazione. Sono anche caldeggiati corsi di formazione in mediazione familiare, con lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche e un costante aggiornamento tramite master, seminari, convegni… Il ruolo del mediatore familiare è multidisciplinare: porta, quindi, quest’ultimo a tessere relazioni con professionisti quali magistrati, giudici, avvocati, notai, assistenti sociali, psicologi, ecc…
“Si possono impiegare i social network, visto il loro massiccio utilizzo, nell’ambito della mediazione familiare?”. La Dott.ssa Daniela Fedrigo ha risposto all’ardua, seppur inevitabile domanda, affermando che il virtuale è di ostacolo alla mediazione che necessita, invece, di incontri reali in cui imbastire un legame di fiducia senza filtri. La comunicazione, nei social network, viene filtrata dagli schermi… Il tavolo fisico ha ancora la meglio su quello virtuale.

Mara Ferrari – Redazione Giovani del Comune di Alessandria