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“Affari di famiglia”: ultimo appuntamento del progetto “Work in progress”

Giovedì 19 dicembre si è svolto, presso la Sala Bobbio della Biblioteca, l’incontro “Affari di famiglia”, promosso dall’Informagiovani del Comune di Alessandria, a chiusura del ciclo “Work in progress”. L’iniziativa ha avuto lo scopo di presentare, agli studenti intervenuti, la figura professionale del mediatore familiare, attraverso la partecipazione della Dott.ssa Daniela Fedrigo del Cissaca e del Dott. Cristiano Reposo del Centro Umanistico Alessandria. Come incipit dell’evento, è stata proiettata una scena saliente del film “Kramer contro Kramer” che, a distanza di ormai trent’anni, resta di spiccata attualità.

In effetti le statistiche attestano in forte espansione i casi di separazione: sempre più famiglie si trovano a ridefinire i propri confini. Come al piccolo protagonista della celebre pellicola, ai figli di genitori separati capita di perdere le sicurezze derivanti da una solida base coniugale. A riorganizzare gli spazi in maniera efficace e obiettiva, interviene il mediatore familiare.
Il percorso di mediazione familiare consiste in una serie di incontri, in un ambiente neutro e riservato, durante i quali le parti in conflitto, con l’aiuto di un mediatore imparziale ed esperto, possono confrontarsi per trovare soluzioni condivise. La Dott.ssa Daniela Fedrigo del Cissaca ha anche spiegato cosa si intende per “Gruppo di parola”: uno spazio, di solito accogliente e colorato, per lo scambio tra bambini i cui genitori sono separati o in fase di separazione. Il gruppo di parola costituisce una risorsa lodevole e innovativa per tutti i figli che si trovano a dover affrontare un passaggio così difficile e turbolento.

E’ importante, per il benessere dei ragazzi, offrire loro un luogo fisico in cui escogitare, con il supporto di un mediatore o più d’uno, una nuova geografia familiare in cui possano ritrovare la serenità.
Il Dott. Cristiano Reposo del Centro Umanistico Alessandria ha illustrato come superare il conflitto, parola che, già di per sé, contiene una sfumatura negativa: consiglia, allora, di sostituirla con il termine “confronto”. Ovviamente le soluzioni costruttive vanno modulate a seconda dei singoli casi: pertanto, come avviene in altri campi, non si possono fornire ricette “tout court”. Anche l’ambito formativo del mediatore familiare presenta variegate soluzioni “modulabili”. Non è eventualità remota una pregressa preparazione sia nelle scienze giuridiche che in quelle psico-sociali. Inoltre un bagaglio di competenze comunicative, relazionali, affettive e di rilassamento offre ulteriori abilità per svolgere, con efficacia, l’attività di counseling e mediazione. Sono anche caldeggiati corsi di formazione in mediazione familiare, con lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche e un costante aggiornamento tramite master, seminari, convegni… Il ruolo del mediatore familiare è multidisciplinare: porta, quindi, quest’ultimo a tessere relazioni con professionisti quali magistrati, giudici, avvocati, notai, assistenti sociali, psicologi, ecc…
“Si possono impiegare i social network, visto il loro massiccio utilizzo, nell’ambito della mediazione familiare?”. La Dott.ssa Daniela Fedrigo ha risposto all’ardua, seppur inevitabile domanda, affermando che il virtuale è di ostacolo alla mediazione che necessita, invece, di incontri reali in cui imbastire un legame di fiducia senza filtri. La comunicazione, nei social network, viene filtrata dagli schermi… Il tavolo fisico ha ancora la meglio su quello virtuale.

Mara Ferrari – Redazione Giovani del Comune di Alessandria