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Il fumetto diventa reporter

Lunedì 20 gennaio, alle ore 16:30, presso i locali della sala Bobbio della Biblioteca Civica, nell’ambito del progetto “I PIU’ FRAGILI TRA I PIU’ DEBOLI”, promosso dall’Associazione Culturale APS “Amici ed ex Allievi del L.S.Galileo Galilei di Alessandria”, è stato illustrato un autorevole esempio di graphic journalism italiano, ossia di reportage a fumetti. Una nuova (almeno per l’Italia), affascinante dimensione per le strisce: raccontare episodi cruenti di cronaca attraverso blocco e matita. Testimonianze vivide di momenti storici sanguinosi, quasi istantanee a fumetti, in cui si legge la tipica curiosità per i dettagli del reporter in terra straniera.

La matita sottolinea ed enfatizza quell’occhio critico mescolando annotazioni, osservazioni turistiche e fatti di cronaca. Si tratta di una tecnica precisa, il graphic journalism: un efficace modo di raccontare la cronaca ai giovani. Essendo il fumetto un’arte popolare, arriva a tutti e proprio tutti sono potenziali lettori. Negli ultimi tempi, si sta iniziando ad attribuire sempre più rilevanza al fumetto, anche negli ambienti culturali, essendo nobilitato anche da figure prestigiose quali Umberto Eco. Anche la visibilità sta aumentando: ormai in tutte le librerie c’è un settore dedicato ai fumetti. Considerando la sua vasta diffusione, il fumetto diviene un incredibile mezzo di comunicazione per esprimere contenuti forti.

Tenendo conto che la sua diffusione in fasce d’età molto giovani, il fumetto detiene sicuramente un ruolo nella formazione ed educazione dei ragazzi non più ludico-umoristica, ma anche impegnata. Il digitale, i mezzi tecnologici, rendono più fruibile il fumetto, ne velocizzano la trasmissione e offrono la possibilità di lavorare da casa con editori anche all’estero.

L’intervento che Giuseppe Galeani e Paola Cannatella hanno condotto si intitola “I bambini del Ruanda attraverso gli occhi di Maria Grazia Cutuli”. Il rimando va ai bambini Hutu che parteciparono all’orgia di sangue scatenata in Ruanda dagli estremisti Hutu che, dal 7 aprile ai primi di luglio 1994, massacrarono circa 800.000 Tutsi e Hutu moderati, a colpi di armi da fuoco, machete e bastoni chiodati. E’ stato spiegato in che modo una reporter di guerra abbia trattato un argomento così delicato e come i due autori di “Dove la terra brucia” (Rizzoli Lizard 2011-Corriere della Sera, 2013), un libro di giornalismo a fumetti, abbiamo tradotto in fumetti i reportage di Maria Grazie Cutuli.

Si sono resi necessari un accurato studio e un’attenta consultazione delle fonti a disposizione: gli articoli,  le foto, i diari, i racconti di chi aveva conosciuto Maria Grazia Cutuli. Quest’ultima morì il 19 novembre 2001, vittima di un attentato sulla strada che conduce a Kabul. Scomparve così una delle voci più appassionate dell’informazione italiana, emblema di quel giornalismo che penetra nella notizia, vivendo con emotiva complicità le tragedie umane. “Dove la terra brucia” racconta sia la reporter, sia la donna Maria Grazia, dando nuova vita alle sue stesse parole, quelle apparse negli articoli che l’hanno resa celebre, ma anche quelle conservate nei suoi diari più intimi.

Giuseppe Galeani (Catania, 1976), insegnante di lettere per la scuola secondaria ha esordito, come ideatore   e co-sceneggiatore di storie a fumetti, proprio con “Maria Grazia Cutuli. Dove la terra brucia”.   Paola Cannatella (Catania, 1979), laureata in economia e autrice di fumetti, lavora come grafica per impaginazione e lettering di fumetti. Organizza stimolanti corsi di fumetto coinvolgendo i più giovani, nell’intento di trasmettere loro l’amore per un’arte che, grazie alle sue nuove dimensioni, implementerà inediti sbocchi lavorativi.

Mara Ferrari – Redazione Giovani del Comune di Alessandria